Il Progetto

 APPRODO 3e60

ESPERIENZA DI UN VIAGGIO VIRTUALE

 

Questo progetto vuole esporre un’esplorazione della Laguna Veneta realizzata attraverso tre diversi momenti: il primo, figurato, attraverso la consultazione della piattaforma Google Street View, il secondo, effettivo e concreto, attraverso la navigazione delle sue acque ed infine il terzo, virtuale, attraverso un’esperienza interattiva che possa essere vissuta a 360°.

“APPRODO 3e60” è un progetto work in progress che, traendo spunto da un’esperienza personale di viaggio in kayak attraverso la Laguna Veneta, vuole diventare un’esperienza di viaggio virtuale, che sia fruibile a terzi. Ho attuato il progetto, dedicandolo a chi intende parteciparvi, realizzando un’installazione interattiva apposita e site specific, in relazione con l’ambiente dell’Isola di San Servolo. In particolare ho inteso formulare un progetto che possa sensibilizzare il visitatore sulla situazione dell’ambiente lagunare, che versa in uno stato di grave pericolo. Anche il mondo scientifico ed artistico, infatti, ha più volte segnalato il progressivo innalzamento del livello del mare dovuto al surriscaldamento globale che, a sua volta, è conseguenza di un incontrollato sviluppo industriale e di uno scarso rispetto dell’uomo per l’ambiente naturale che lo circonda e di cui fa parte (1).

Attraverso il mio lavoro vorrei far vivere l’esperienza di questo viaggio anche a persone che altrimenti non avrebbero la possibilità di compierlo fisicamente o che, in anni a venire, nel caso in cui il denunciato degrado dell’ambiente dovesse aggravarsi ulteriormente, non avrebbero, forse più, la possibilità di vivere quei luoghi nello stato di bellezza naturale in cui ancora oggi, per fortuna, si trovano e che io ho potuto ammirare.

Voglio precisare che non intendo solo documentare il viaggio da me compiuto, ma intendo, attraverso quella documentazione, consentire agli altri di vivere il viaggio stesso secondo una propria esperienza del tutto personale e soggettiva.

 

SITO WEB_

Ho ritenuto di predisporre la creazione di questo specifico sito per pubblicarvi il materiale audio-visivo (video a 360°) e conferirgli un’utilità che trascenda i limiti di una tesi di laurea, essendo accessibile a chiunque lo desideri attraverso l’impiego del computer e dello smartphone.

All’interno di esso sono raccolti il mio lavoro e quello di Erica Giacomazzi, dal titolo “Linee d’acqua”, con l’idea di mantenere e rafforzare il rapporto di comunicazione che lega entrambi, avendo condiviso l’esperienza di navigazione.

La sezione di “Approdo 3e60” sarà strutturata in modo tale da richiedere un’interazione da parte dell’utente: prima di accedere al download del video, egli dovrà dichiarare da quale parte del mondo (stato, città) accederà all’esperienza virtuale. Ciò sarà alla base della creazione di una mappa virtuale (vedi pagina iniziale), sulla quale verranno segnati i paesi nei quali il video è stato riprodotto. L’utente verrà chiamato così “viaggiatore 1, 2, …”, definendo il tutto un unico e grande viaggio virtuale.

In questo mio percorso di ricerca ho inteso, essendo io studentessa di Nuove Tecnologie dell’Arte, valorizzare il paesaggio lagunare attraverso l’impiego di tecnologie visive senza trascurare gli aspetti artistici che queste ultime possono offrire. Scopo del mio lavoro è infatti anche quello di dimostrare le varie potenzialità delle tecnologie; promuovendole ed introducendole nella dimensione dell’Arte, la quale, talvolta, mostra cautela e diffidenza nell’accettarle (a volte rimangono confinate nell’utilizzo da parte di grafici e videomaker).

 

SBARCANDO…

“APPRODO 3e60” vuole assumere la simbolica funzione di molo, oppure di imbarcadero, dal quale l’esperienza virtuale avrà inizio, svolgimento e fine. Il visitatore, giunto all’approdo e salito a bordo del kayak, vi rimarrà attraccato per l’intera durata del viaggio virtuale. Il mio intervento, all’interno del lavoro, termina nel momento in cui entra in azione il fruitore. Egli, figurando come viaggiatore, prende in mano il timone, e si imbarca verso un’esperienza che assume un aspetto strettamente intimo e riservato.

La linea che divide l’artista dallo spettatore è annullata. Come nelle performance accade in senso fisico e reale, qui è la vista a creare il punto di comunicazione: la questione che lo spettatore si trovi nella stessa posizione dell’artista, mette ad esso a disposizione lo stesso spazio visivo, ma a guardarlo sono altri occhi, i propri. Illimitate sono le possibilità di viaggio per gli infiniti punti di vista. Catturiamo immagini che altri prima o dopo di noi non vedranno e viceversa, che daranno il via ad ulteriori viaggi mentali e pensieri personali…rimanendo seduti al nostro posto.

 

“[…]

Al andar se hace el camino,

y al volver la vista atrás

se ve la senda que nunca

se ha de volver a pisar.

Caminante no hay camino

sino estelas en la mar.”    (15)

 

Camminando si fa il cammino,

e volgendo lo sguardo indietro

si vede il sentiero che mai

dovrai tornare a calpestare.

Viaggiatore non c’è cammino

solo scie nel mare.

 

 

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NOTE:

(1) ANDRECO, Climate 04 – Sea Level Rise, Venezia, 2017

(15) Antonio Machado, dalla raccolta Campos de Castilla, Extracto de Proverbios y Cantares, 1912